Ucraina – Convegno Ecumenico
Ucraina – Dal 21 al 24 maggio si svolge il Convegno Ecumenico sul tema “LA CARITA’ COME FORMA DI DIALOGO”.
Da parte delle PSMC partecipano suor Maria Mabel Spagnolo, suor Maria Priscila Oliveira, suor Maria Samuela Urbaniak e suor Maria Renata Jurczak, quelle due ultime lavorano. Durante l’incontro suor Maria Samuela, che lavora assieme a suor Maria Renata nella comunità a Charkiv – Ucraina, ha condiviso l’esperienza ecumenica basata sulle opere di carità.
I partecipanti, una ventina, sono intervenuti da diversi paesi: Italia, Brasile, Costa d’Avorio, Albania, Polonia e dalle missioni orionine presenti in Ucraina.
All’apertura, don Achille Morabito, organizzatore insieme a suor Maria Priscila Oliveira, ha spiegato la genesi, la natura e lo scopo dell’incontro: un segno per un rinnovato slancio ecumenico mettendo in comune le esperienze maturate negli ambienti orionini.
Nei giorni di incontro si sono susseguiti diversi interventi e testimonianze che hanno permesso di approfondire al meglio il tema del convegno: don Flavio Peloso nel suo intervento su “L’ecumenismo della carità in Don Orione” ha evidenziato come l’atteggiamento ecumenico del Fondatore nasce dalla coscienza sofferta della divisione tra le Chiese, dall’impegno per il dialogo e l’unità; don Giuseppe Sorani, oltre alla sua testimonianza personale, ricca di impegno verso la promozione del dialogo, ha fatto comprendere le difficoltà, la complessità e le sfide della questione ecumenica.
Inoltre, sono state presentate alcune esperienze ecumeniche orionine: Padre Giuseppe De Guglielmo, missionario da 17 anni in Albania; sull’ecumenismo in Polonia, Padre Antoni Wita, ha raccontato l’esperienza di animazione ecumenica nella parroccia di Lindleya, dove si radunano mensilmente diverse confessioni religiose con un programma formativo e celebrativo.
Per quanto riguarda l’esperienza orionina in Ucraina, Padre Egidio Montanari ha ricordato la storia della presenza dei FDP a Leopoli dal 2001, ed è intervenuta suor Maria Samuela Urbaniak per illustrare il valore ecumenico del servizio caritativo svolto dalle PSMC.
Altri momenti molto importanti nel percorso descritto dal convegno sono stati gli interventi di due rappresentanti dell’Università Cattolica Ucraina di Leopoli.
Padre Borys Gudzjak, Rettore dell’Università, ha raccontato la storia di sofferenza del popolo ucraino, il martirio e la persecuzione subita dalle diverse Chiese. Nel corso del suo intervento ha espresso la sua convinzione che la riflessione ecumenica in Ucraina si basi su tre principi: la sofferenza comune del passato, la passione comune dell’oggi e le sfide comuni per il futuro.
Il dott. Antoine Arjakovsky, laico ortodosso, direttore dell’Istituto di Studi Ecumenici dell’Università Cattolica e insegnante al Centro Sèvres di Parigi, ha parlato dei diversi movimenti e istituzioni ecumeniche che compiono la missione di avvicinare e promuovere il dialogo tra la Chiesa cattolica e quelle Ortodosse. Lo stile di lavoro è basato sul rafforzamento del principio dell’amicizia tra le Chiese e sull’impegno per la formazione pedagogica tramite la promozione del giornalismo religioso e dell’insegnamento dell’etica cristiana e medico-pedagogica, specialmente per i maestri delle scuole speciali.
A conclusione delle prime due giornate di incontro punti forti emersi sono stati:
a) Lo scopo era quello di mantenere viva la sensibilità al tema ecumenico, alla luce di quanto si legge nelle nostre Costituzioni e nei Capitoli.
b) L’atteggiamento di fondo è stato quello dell’ascolto: in ascolto delle esperienze sul campo dei FDP e PSMC; in ascolto delle iniziative, qui in loco, ad opera dell’Università Cattolica.
c) Due parole chiavi – slancio e passione – richiamate da D. Flavio Peloso, in riferimento alll’impegno ecumenico del Fondatore, sono state l’incipit del nostro incontro; due parole – potremmo dire – “ermeneutiche” che aiutano a comprendere in profondità il senso e il valore del nostro impegno ecumenico.
d) Le varie esperienze, in contesti così differenti, dimostrano che in congregazione – usando il linguaggio universale della carità – esiste nella prassi, un ecumenismo che potremmo definire “quotidiano”.
e) Albania, Polonia, Ucraina, Costa d’Avorio e Brasile rappresentano anche le altre realtà dove, grazie a Dio, si dialoga con lo strumento e la fantasia della carità. Potremmo pensare al Madagascar e agli altri paesi africani, all’India, alle Filippini, ecc.
f) Le testimonianze di Padre Boris e del dott. Antoine hanno aiutato a percepire le difficoltà, ma anche la bellezza del cammino intrapreso verso l’unità. Realismo, piccoli passi, reciproca fiducia, maggiore conoscenza, stima… creano il clima indispensabile per ascoltare la “sagèsse de Dieu” vera artefice dell’unità.